“Call for Illustrations” è un contest, curato da Library, che ha l’intento di porre l’attenzione su una ricerca grafica incentrata sulle riflessioni e le tematiche emerse dagli incontri dell’iniziativa “Oltre il Giardino – Sei conversazioni ai limiti della disciplina” a cura del G6 e promossa dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Pescara.
CFI #5 | CULTURA 3.0: INDIVIDUO E PRODUZIONE CULTURALE | RISULTATI
Cultura 3.0: Individuo e Produzione Culturale | Pier Luigi Sacco
La produzione culturale dell'uomo risale ai tempi più antichi, partendo dagli ancestrali graffiti nelle caverne del paleolitico e abbracciando tutta la storia della civiltà umana, fino ad arrivare alla odierna cultura 3.0. In questo immenso lasso temporale è possibile suddividere l'intera evoluzione culturale umana in quattro grandi ere culturali, individuate in base alla manifestazione di fenomeni distinti che ne hanno trasformato le modalità di produzione: - Cultura 0.0: movimento di base (grass roots); - Cultura 1.0: il periodo del mecenatismo (patronage); - Cultura 2.0: l'industria culturale di massa (cultural mass industry); - Cultura 3.0: le piattaforme aperte dell'era digitale (Content Communities). L’Architettura da sempre è stata il mediatore tra l’individuo e la produzione culturale, creando spazi fisici di confronto. Con l’avvento della nuova cultura 3.0 i social media sono divenuti il nuovo "spazio pubblico" in cui agire e confrontarsi reciprocamente. In questo clima di finzioni e spazi insussistenti l’uomo affronta una profonda alienazione dalla vera realtà, spazio virtuale e spazio concreto si fondono e si confondono, generando un profondo stato di alienazione dal tangibile. In questo duale meccanismo simbiotico in continua evoluzione, fatto di latenti relazioni tra realtà fisica e virtuale, l'architettura come mantiene il proprio ruolo?
1° PREMIO (scelto da Library)
Simone Porfiri. Dis connect city
9,1 (attinenza al tema: 9 //coerenza tra testo e immagine: 9 //ricerca grafica: 9,1 //qualità della riflessione: 9,1)
Benchè l'umanità ricerchi il senso di comunitànella realà virtuale,nella sua imprescindibile condizione fisica tende a rifiutare ogni relazione. L'oscillare in questa dimensione ambigua, determina un'incerta forma della città: da un lato la rete, sistema aleatorio e mutevole, definisce una nuova forma relazionale strutturata su una griglia di nodi dai quali si diramano flussi di informazione che innescano relazioni in ogni punto del globo. Dall'altro l'architettura ricerca la dimensione privata identificandosi nell'archetipo del recinto, come forma ancestraledi limite e di inclusione in difesa delle identità. La rete azzera le distanze, connette rivolgendosi alla dimensione globale; l'architettura le ristabilisce dividendo. La rete, sistema che definisce la misura della Terra, determina la forma della città traducendosi in modo contradditorio nel suo reciproco fisico: il recinto. L'architettura come forma di resistenza, è celebrazione del muro: ultimo paragigma del mondo fisico.
Simone Porfiri. Dis connect city
9,1 (attinenza al tema: 9 //coerenza tra testo e immagine: 9 //ricerca grafica: 9,1 //qualità della riflessione: 9,1)
Benchè l'umanità ricerchi il senso di comunitànella realà virtuale,nella sua imprescindibile condizione fisica tende a rifiutare ogni relazione. L'oscillare in questa dimensione ambigua, determina un'incerta forma della città: da un lato la rete, sistema aleatorio e mutevole, definisce una nuova forma relazionale strutturata su una griglia di nodi dai quali si diramano flussi di informazione che innescano relazioni in ogni punto del globo. Dall'altro l'architettura ricerca la dimensione privata identificandosi nell'archetipo del recinto, come forma ancestraledi limite e di inclusione in difesa delle identità. La rete azzera le distanze, connette rivolgendosi alla dimensione globale; l'architettura le ristabilisce dividendo. La rete, sistema che definisce la misura della Terra, determina la forma della città traducendosi in modo contradditorio nel suo reciproco fisico: il recinto. L'architettura come forma di resistenza, è celebrazione del muro: ultimo paragigma del mondo fisico.
1° PREMIO (SCELTO DAL G6)
Aureum40. Profumo di Byte
Voto: 7,8 (attinenza al tema: 7,6 //coerenza tra testo e immagine: 8,1 //ricerca grafica: 7,5 //qualità della riflessione: 7,8)
Fili di rame e vetronite imprigionano i nostri pensieri in schede di silicio. Le sinapsi esplodono tra il caos dei circuiti e la giovane Elettra non sente più il profumo dei fiori di campo. Non più terra sotto i suoi nudi piedi, ma fredde linee metalliche che corrono freneticamente verso il server. Devo rigenerare il mio epitelio...riscoprire il mio olfatto...Il profumo della foresta dentro di me, ho bisogno di assaporare la vita. Fuggire! Prima di diventare una cifra nel codice binario del pensiero artificiale. Vieni con me Elettra! Accoccoliamoci sotto le foglie di fico prima che sia troppo tardi.
Aureum40. Profumo di Byte
Voto: 7,8 (attinenza al tema: 7,6 //coerenza tra testo e immagine: 8,1 //ricerca grafica: 7,5 //qualità della riflessione: 7,8)
Fili di rame e vetronite imprigionano i nostri pensieri in schede di silicio. Le sinapsi esplodono tra il caos dei circuiti e la giovane Elettra non sente più il profumo dei fiori di campo. Non più terra sotto i suoi nudi piedi, ma fredde linee metalliche che corrono freneticamente verso il server. Devo rigenerare il mio epitelio...riscoprire il mio olfatto...Il profumo della foresta dentro di me, ho bisogno di assaporare la vita. Fuggire! Prima di diventare una cifra nel codice binario del pensiero artificiale. Vieni con me Elettra! Accoccoliamoci sotto le foglie di fico prima che sia troppo tardi.
1° PREMIO (SCELTO DAI SOCIAL)
Elsa Lherm Delorme, Romain Alies. Tesseract
Voto: 8,8 (attinenza al tema: 9 //coerenza tra testo e immagine: 8,8 //ricerca grafica: 9,1 //qualità della riflessione: 8,4)
In a digital world where dimensions do not meet the same definition that we know and experience, our conception of architecture is deconstruct. Lines, surfaces, walls, volumes are not tangible and appears as an evanescent thing we can not conceive. Architecture is no longer a space but becomes a feeling of space, a mental image that do not follow the rules we are used to. It tends to appear with another gravity and physical existence. Behind all seen things lies something vaster : 4.0
Elsa Lherm Delorme, Romain Alies. Tesseract
Voto: 8,8 (attinenza al tema: 9 //coerenza tra testo e immagine: 8,8 //ricerca grafica: 9,1 //qualità della riflessione: 8,4)
In a digital world where dimensions do not meet the same definition that we know and experience, our conception of architecture is deconstruct. Lines, surfaces, walls, volumes are not tangible and appears as an evanescent thing we can not conceive. Architecture is no longer a space but becomes a feeling of space, a mental image that do not follow the rules we are used to. It tends to appear with another gravity and physical existence. Behind all seen things lies something vaster : 4.0